Scritto da Annals of Internal Medicine |
Il consumo di caffé è spesso oggetto di ricerche e discussioni dagli esiti, ad oggi, ancora controversi.
A questo proposito un gruppo di ricercatori spagnoli e americani – Esther Lopez-Garcia e Fernando Rodriguez-Artalejo del Department of Preventive Medicine and Public Health, Universidad Autónoma de Madrid; Rob M. van Dam, Tricia Y. Li e Frank B. Hu del Department of Nutrition, Harvard School of Public Health, Boston – ha realizzato uno studio finalizzato a valutare l’associazione tra consumo di caffé e mortalità per patologie di natura cardiovascolare, cancro o altre cause. L’osservazione dei soggetti si è protratta per 18 anni (a partire dal 1986) nel caso degli uomini e per 24 anni (dal 1980) nel caso delle donne. Il consumo di caffé da parte dei partecipanti – 41.736 uomini e 86.214 donne inizialmente senza precedenti di patologie cardiovascolari o di cancro – è stato valutato ogni 2/4 anni fino al 2004. In questo arco di tempo si sono verificati 6.888 decessi tra gli uomini (di cui 2.049 dovuti a patologie di natura cardiovascolare e 2.491 allo sviluppo di tumori) e 11.095 decessi tra le donne (di cui 2.368 per disturbi cardiovascolari e 5.011 per forme tumorali).
Tenendo conto di età, fumo e altri fattori di rischio di patologie cardiovascolari e di cancro, i rischi di mortalità riscontrati tra gli uomini sono stati, a seconda delle categorie di consumo (
Un regolare consumo di caffé, in conclusione, non è risultato associato a una maggiore mortalità né negli uomini né nelle donne. È emersa, al contrario, la possibilità che la bevanda apporti qualche moderato beneficio, possibilità che necessita però di ulteriori ricerche.
Annals of Internal Medicine 2008, vol. 148, n. 12, pp. 904-914
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